Mamme ucraine in dialisi. Nefrocenter accoglie le donne ucraine profughe di guerra. Le mamme sono state accolte al Centro Dialisi Medica San Carlo di Frascati del gruppo Nefrocenter. Alcune mamme ucraine, arrivate come profughe dalle zone di guerra insieme ai loro figli, necessitano di un trattamento di dialisi.
Mamme ucraine in dialisi
Le donne fanno parte di un gruppo di 10 mamme che hanno trovato ospitalità in Italia grazie alla Curia Vescovile di Frascati. Il centro si trova all’interno del complesso delle suore della Carità di San Carlo dell’ordine di Nancy e si avvale della loro straordinaria collaborazione. Le donne ucraine e i loro bambini saranno accolti presso la Casa Diocesana di spiritualità Villa Campitelli. Il Vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Raffaello Martinelli, ha rinunciato anche al contributo economico giornaliero messo a disposizione dallo Stato italiano per chi accoglie profughi ucraini.
Inoltre, Nefrocenter è al fianco della Federazione Progetto Famiglia nella campagna Emergenza Ucraina, per il supporto e l’accoglienza dei profughi. Si è già tenuto un incontro con Marco Giordano e Carmela Memoli, da anni impegnati come famiglia affidataria. Il gruppo ha offerto supporto medico e logistico, potenziando il corridoio umanitario verso le zone colpite dalla guerra in Ucraina. A breve saranno illustrati i dettagli delle iniziative in un collegamento in videoconferenza con padre Jan, sacerdote polacco che coordina una base operativa in Polonia a sostegno dei profughi.
Nefrocenter disponibilità alla Regione Campania
Nefrocenter ha anche fornito la sua disponibilità alla Regione Campania per sottoporre a trattamento di dialisi i profughi provenienti dalle zone guerra e che necessitano di cure. Un impegno nel sociale da parte del gruppo del fondatore Giovanni Lombardi che ha mostrato la sua sensibilità in un momento drammatico come quello che sta vivendo il mondo intero per la guerra in Ucraina.
Il gruppo Nefrocenter ha anche fornito la sua collaborazione al piano di vaccinazione dei pazienti fragili in dialisi, mettendo a disposizione strutture e operatori sanitari per i pazienti dializzati che dovevano effettuare le dosi per immunizzarsi dal Covid-19. L’impegno è poi proseguito con la creazione di un pacchetto ad hoc per effettuare tutti gli esami per le persone che hanno sintomi da post Covid-19.