Nei laboratori Nefrocenter è possibile sottoporsi a tutti gli esami che indicano lo stato di salute del fegato. L’insieme di analisi, definito pannello epatico, esprime i valori dell’organo. Effettuando un semplice prelievo di sangue è possibile ottenere dati altamente indicativi. Il campione ematico prelevato al paziente viene analizzato in laboratorio per dosare i markers di funzionalità e salute epatica che stabiliscono la concentrazione plasmatica delle sostanze che si trovano nel fegato e ne indicano lo stato di salute.
Gli esami fanno parte del pannello epatico nel quale sono inclusi la Bilirubina totale e frazionata (coniugata e non coniugata); gli Enzimi ovvero transaminasi, fosfatasi alcalina e gamma-glutamil transpeptidasi; le Proteine plasmatiche composte da albumina e globuline e infine i Fattori della coagulazione che indicano tempo di protrombina e tempo di tromboplastina parziale.
Ulteriori accertamenti che lo specialista può richiedere, che si possono effettuare sempre nei NefrocenterLab, sono le analisi per i valori di Fibrinogeno; Lattico deidrogenasi (LDH); Marcatori dell’epatite virale e Pseudocolinesterasi.
Qualora lo specialista lo ritenesse necessario, per accertare un’eventuale patologia a carico del fegato, può chiedere al paziente di sottoporsi a un’ecografia che può essere effettuata presso il centro Nefrocenter di Napoli in via Canonico Scherillo. Nei casi più preoccupanti, il medico può fare ricorso a una biopsia dell’organo.
Il risultato del pannello epatico, quindi, fornirà indicazioni per valutare eventuali patologie a carico del fegato. Dagli esami è possibile valutare se ci sono delle epatiti, che in sostanza rappresentano infiammazioni del fegato (possono essere anche croniche), oppure se si è affetti da cirrosi. Quest’ultima si manifesta con affaticamento, emorragie e lividi frequenti, prurito, ittero, accumulo di fluidi nell’addome (ascite), perdita di appetito e di peso, nausea e gonfiori alle gambe.
Prima di sottoporsi al prelievo per valutare lo stato di salute del fegato, è opportuno che il paziente si sottoponga a un digiuno di almeno 10 – 12 ore.