Il Covid oggi ha due nomi: Eris e Pirola. Sono, infatti, le due varianti di Covid più diffuse in Italia in questo autunno e si prevedono contagi anche in inverno, salvo ulteriori mutazioni. I recenti dati, con la crescita del 44% dei contagi, hanno lanciato l’allarme sulla popolazione italiana. L’obiettivo è sempre quello di rispettare le regole essenziali per la protezione dal Covid per evitare ondate di contagi, soprattutto in assenza di misure restrittive.
Le varianti Eris e Pirola del Covid oggi
Esistono delle differenze sostanziali tra la variante Eris e quella Pirola. Hanno sintomi in comune, ma in altri si differenziano. In base alla loro gravità è possibile stabilire quale sia la variante che colpisce le persone. Entrambe le varianti sono state classificate con un livello basso nel rischio per la salute pubblica. Entrambe colpiscono quando si è a contatto con persone affette da Covid che parlano, tossiscono o starnutiscono.
La variante Eris
Discente dalla variante Arturo. Il suo nome corretto, dal punto di vista scientifico, è EG.5. Il profilo degli aminoacidi è quello della proteina Spike, ovvero aggredisce le cellule dell’ospite, come la variante Kraken. La sua pericolosità è andata via via crescendo. Infatti, in un primo momento l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aveva sottovalutata. Il grado assegnato alla variante Eris era VUM, ovvero variante sotto monitoraggio. Successivamente, nell’agosto 2023, Eris è stata classificata come una variante di interesse (VOI). Ciò perché ha mostrato due caratteristiche ben precise: un vantaggio di crescita e la proprietà di fuga immunitaria. Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità ritengono che al momento Eris sia la variante del Covid più diffusa in Italia. Ha raggiunto, infatti, secondo i dati forniti dall’ISS una prevalenza del 41,9%.
I sintomi di Eris
Rispetto alle altre varianti che hanno preceduto il Covid a settembre e ottobre 2023, i sintomi di Eris appaiono invariati. Infatti, quando colpisce, Eris si manifesta con sintomi già noti. Può anche essere asintomatica.
- Affaticamento
- Congestione nasale
- Dolori articolari
- Dolori muscolari
- Febbre
- Mal di gola
- Mal di testa
- Naso che cola
- Tosse secca
- Stanchezza
- Starnuti
La variante Pirola
Il suo nome scientifico è BA.2.86. Ha fatto la sua comparsa nel luglio 2023. La sua caratteristica principale è data dalle mutazioni. Se ne contano ben 40. Per tale motivo è più preoccupante, nonostante resti ancora identificata come variante sottoposta a monitoraggio da parte dell’OMS. Le numerose varianti, infatti, potrebbero influire sulla severità della malattia, sulla trasmissibilità e sulla capacità di fuga immunitaria.
I sintomi di Pirola
Diversi sintomi sono in comune con Eris. La variante Pirola, però, potrebbe creare anche la perdita di gusto e olfatto.
- Congestione vie aree superiori
- Febbre alta
- Mal di gola
- Naso che cola
- Perdita gusto e olfatto
- Raffreddore
- Tosse secca
Cosa fare in caso di positività al Covid a settembre e ottobre
Se si risulta positivi al Covid a settembre e ottobre 2023 e quindi alle varianti Eris e Pirola con molta probabilità, vanno seguite alcune regole. Il tampone non è più obbligatorio, ma esistono delle prescrizioni per evitare il diffondersi dei contagi. Una di queste è quella di restare a casa quando si accusano sintomi, evitando luoghi pubblici. Evitare assolutamente contatti con persone fragili, visite in ospedali o in RSA. Indossare mascherine e guanti quando si è contatto con altre persone.