I cinque stadi della malattia renale cronica, i sintomi, la diagnosi precoce e l’importanza della prevenzione
Il cattivo funzionamento del rene si manifesta attraverso i cinque stadi della malattia renale cronica, anche definita insufficienza renale cronica. La perdita della funzione fisiologica dei reni è dovuta a condizioni patologiche. La particolarità della malattia renale cronica sta nel fatto che nei primi due stadi non presenta sintomi. Dunque la MRC è difficile da diagnosticare negli stadi iniziali, rendendo fondamentale la prevenzione e una diagnosi precoce.
I dati utili alla diagnosi di malattia renale cronica
Per diagnosticare in maniera precoce la malattia renale cronica è necessario rilevare alcuni valori. In primo luogo la Velocità di Filtrazione Glomerulare (VFG) o Glomerular Filtration Rate (GFR).
Questo valore classifica la malattia renale cronica, in stadi unitamente alla proteinuria, vale a dire la presenza di proteine nelle urine sia nelle 24 ore, sia come rapporto tra albumina e creatinina (ACR). Il valore normale di GFR nell’adulto è di 100-120 ml/min.
I cinque stadi della malattia renale cronica: stadio 1
Il primo stadio è asintomatico ed è caratterizzato da una Velocità di Filtrazione Glomerulare normale o leggermente aumentata. Tuttavia quest’unico aspetto non può da solo portare alla diagnosi di malattia renale cronica. Nel caso in cui ci fosse anche proteinuria, può scattare un campanello d’allarme.
Lo stadio 2
Anche il secondo stadio è asintomatico, ma a differenza del primo comporta una leggera riduzione della GFR. Nel caso in cui fosse riscontrata abbondante proteinuria bisogna far ricorso immediato a un consulto con il nefrologo. Quest’ultimo è necessario quando c’è una GFR molto ridotta e con alta albuminuria, vale a dire la perdita di albumina attraverso le urine.
Al terzo stadio si inizia a parlare di insufficienza renale
Lo stadio 3 della malattia renale cronica è diviso in due sottocategorie, ma da questo stadio si inizia a parlare di insufficienza renale cronica ed è indispensabile consultare il nefrologo. Il terzo stadio è caratterizzato da una GFR al di sotto dei 60 ml/min.
Nello stadio 3a non si presentano sintomi ma si può intervenire per rallentare l’aggravamento della malattia. Nello stadio 3b si evidenziano invece sintomi come malnutrizione, dolore alle ossa, intorpidimento dei nervi e difficoltà di concentrazione. Iperparatiroidismo e anemia secondaria ad IRC si manifestano allo stadio 3b con una certa frequenza.
Il nefrologo prescrive una terapia farmacologica e uno specifico programma alimentare per ridurre la progressione della patologia e per evitare alterazioni metaboliche.
Stadio 4
Il quarto stadio prevede una netta riduzione della Glomerular Filtration Rate e si manifesta con una evidente riduzione della forza fisica, oltre che della resistenza. Il nefrologo prescrive un regime alimentare ancora più restrittivo con alimenti aproteici. Inoltre, per fronteggiare l’anemia prescrive anche un’integrazione di eritropoietina. Cominciano a manifestarsi più evidenti conseguenze a livello metabolico.
Stadio 5
Si tratta dello stadio finale dell’insufficienza renale, caratterizzato da una GFR al di sotto dei 15 ml/min. A questo stadio della patologia, scatta un percorso di predialisi guidato dal nefrologo. Quest’ultimo valuterà una serie di fattori per comprendere se è necessario avviare la dialisi:
- Azotemia alta
- Frequenza della minzione
- Edemi
- Anemia
- Livelli alti di paratormone e fosforo
L’avvio della dialisi è necessario qualora questi fattori non siano più controllabili mediante uno specifico regime alimentare.
La prevenzione
Così come per tutte le altre patologie, la prevenzione assume un valore fondamentale anche per ciò che concerne la malattia renale cronica e l’insufficienza renale. Per questo tipo di patologia è ancora più necessaria, tenendo conto che i primi stadi della malattia non comportano sintomi che facciano da campanelli d’allarme.
La valutazione della funzione renale con determinazione della GFR (velocità di filtrazione glomerulare) è il primo step per poter scoprire l’eventuale insorgenza della patologia. Unitamente ai valori di creatinina e albumina nelle urine. Gli esami del sangue, con particolare riferimento appunto ai valori di creatinina e albumina, azotemia, sodio potassio, calcio, PTH emocromo esame urine, sono utili a monitorare la progressione della malattia renale cronica verso stadi avanzati. Oltre che rappresentare il principale strumento per riconoscere la possibile presenza di malattia renale.
Presso i centri di eccellenza Nefrocenter è possibile effettuare tutte le analisi di laboratorio utili alla prevenzione, diagnosi e cura della malattia renale cronica.