Influenza stagionale

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L’influenza stagionale, causata dai virus influenzali A e B, è una delle principali cause di malattie e decessi in tutto il mondo. Ha un impatto notevole sui sistemi sanitari e sull’economia. Per una pratica clinica efficace è fondamentale comprendere epidemiologia, patogenesi, manifestazioni cliniche e strategie di prevenzione. 

I sintomi dell’influenza stagionale

Le manifestazioni cliniche dell’influenza stagionale possono variare notevolmente da persona a persona, influenzate da diversi fattori. I sintomi tipici sono:

  • Febbre alta. L’insorgenza improvvisa di febbre, spesso superiore a 38°C, è un sintomo caratteristico dell’influenza.
  • Brividi. I brividi, spesso accompagnati da tremori, sono comuni all’inizio dell’infezione.
  • Mialgie. Dolori muscolari diffusi, talvolta intensi, sono un sintomo frequente, che può limitare le attività quotidiane.
  • Cefalea. Il mal di testa, spesso intenso e persistente, è un altro sintomo comune.
  • Tosse. La tosse, inizialmente secca, può diventare produttiva con l’evoluzione della malattia.
  • Mal di gola. L’infiammazione della gola può causare dolore e difficoltà a deglutire.
  • Rinorrea. La secrezione nasale, inizialmente chiara, può diventare muco-purulenta.
  • Astenia. Senso di spossatezza e debolezza generale.

La variazione dei sintomi 

I sintomi dell’influenza stagionale possono variare in base a età, stato di salute e ceppo virale. Nei bambini, l’influenza può presentarsi con sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea, accompagnati da febbre alta. Negli anziani, invece, i sintomi tendono a essere meno intensi, ma le complicanze si verificano più frequentemente. Invece, le persone con malattie croniche, come quelle cardiovascolari, respiratorie, metaboliche o con immunodepressione, corrono un rischio maggiore di complicanze. Anche le donne in gravidanza possono sperimentare sintomi più gravi e un rischio aumentato di complicazioni. La gravità dei sintomi può variare in base al ceppo virale che circola.

La trasmissione dell’influenza stagionale

La trasmissione aerea è il modo principale in cui il virus influenzale si diffonde. Le goccioline di saliva che vengono rilasciate quando tossiamo, starnutiamo o anche solo parliamo possono contenere particelle virali in grado di infettare. Un’altra importante via di trasmissione è il contatto diretto con superfici contaminate, seguito dal contatto con le mucose di bocca, naso o occhi. Il virus influenzale è altamente contagioso, soprattutto nei primi giorni di malattia.

La stagionalità

Le epidemie influenzali stagionali tendono a verificarsi nei mesi invernali nelle regioni temperate, ma la tempistica e l’intensità di queste epidemie possono variare notevolmente. Ci sono diversi fattori che influenzano la stagionalità dell’influenza, tra cui: la maggiore sopravvivenza del virus in ambienti freddi e secchi, l’affollamento in spazi chiusi durante l’inverno che facilita la trasmissione, e possibili variazioni stagionali nella risposta del sistema immunitario. È fondamentale monitorare costantemente i ceppi virali in circolazione e i dati epidemiologici per prevedere l’andamento delle epidemie e pianificare strategie di prevenzione efficaci.

Il trattamento

La maggior parte dei casi di influenza può essere gestita con un trattamento sintomatico, che comprende riposo, idratazione e farmaci antipiretici e analgesici. Ad esempio, medicinali come il paracetamolo o l’ibuprofene possono aiutare a ridurre la febbre e alleviare il dolore. Gli antivirali, come oseltamivir, zanamivir, peramivir e baloxavir marboxil, possono accorciare la durata e l’intensità dei sintomi influenzali, ma funzionano meglio se assunti entro 48 ore dall’inizio dei sintomi. Questi farmaci sono particolarmente consigliati per le persone ad alto rischio di complicazioni.

Uso degli antibiotici con l’influenza stagionale

È importante sapere che gli antibiotici non funzionano contro i virus influenzali. Possono essere prescritti solo in caso di complicazioni batteriche, come la polmonite batterica secondaria. La decisione di utilizzare farmaci antivirali o antibiotici deve sempre essere presa da un medico, in base alla valutazione clinica del paziente.

I gruppi a rischio

Alcune categorie di persone sono più a rischio di affrontare complicazioni legate all’influenza. Comprendere a fondo l’epidemiologia dell’influenza stagionale è fondamentale per mettere in atto strategie di prevenzione e controllo efficaci, proteggendo in particolare i gruppi più vulnerabili. Tra questi ci sono:

Anziani. Con l’età, il sistema immunitario tende a diventare meno efficiente, il che li rende più vulnerabili a infezioni e complicazioni.

Bambini piccoli. I più piccoli hanno un sistema immunitario che è ancora in fase di sviluppo, rendendoli più suscettibili alle infezioni.

Donne in gravidanza. Durante la gravidanza, il corpo subisce modifiche fisiologiche che possono aumentare il rischio di complicazioni.

Persone con patologie croniche. Malattie croniche come quelle cardiovascolari, respiratorie, metaboliche e condizioni di immunodepressione possono ostacolare la capacità del corpo di combattere le infezioni.

Complicanze

Una delle complicanze dell’influenza stagionale, anche grave, può essere la polmonite virale o batterica secondaria. Il danno all’epitelio respiratorio può rendere le persone più vulnerabili a infezioni batteriche secondarie, come la polmonite batterica. Anche se meno comune, la polmonite virale primaria può essere molto seria, soprattutto per chi è già a rischio. Si può andare anche incontro a esacerbazione di patologie croniche, infatti può aggravare condizioni croniche già esistenti, come malattie cardiovascolari, respiratorie e metaboliche, aumentando il rischio di complicazioni gravi. Anche se rara, la miocardite, infiammazione del miocardio, è una complicanza seria dell’influenza, che può portare a insufficienza cardiaca e aritmie. Nei casi più gravi si rischia la sindrome di Guillain-Barré, una rara neuropatia autoimmune può essere innescata da un’infezione influenzale, causando debolezza muscolare e paralisi. In alcuni casi, l’influenza può evolvere in situazioni cliniche gravi, come insufficienza respiratoria, shock settico e insufficienza multiorgano. Questi scenari richiedono un ricovero in ospedale e un trattamento intensivo.

La prevenzione dell’Influenza Stagionale

Vaccinazione annuale

La vaccinazione annuale rappresenta la strategia di prevenzione più efficace. I vaccini contro l’influenza vengono aggiornati ogni anno per rispondere ai ceppi virali che ci si aspetta circolino. È particolarmente consigliata per i gruppi a rischio, come gli anziani, i bambini piccoli, le donne in gravidanza e le persone con malattie croniche. Grazie alla vaccinazione, si può ridurre notevolmente il rischio di infezione, la gravità dei sintomi e le complicazioni.

Misure igieniche e distanziamento sociale

Mantenere una buona igiene delle mani, lavandole frequentemente con acqua e sapone o utilizzando gel disinfettanti a base di alcol, è essenziale per limitare la diffusione del virus. Indossare mascherine, soprattutto in spazi chiusi e affollati, può aiutare a contenere la diffusione delle goccioline respiratorie. Inoltre, mantenere il distanziamento sociale, evitando il contatto ravvicinato con chi è malato, può ridurre il rischio di contagio.

Chemioprofilassi con antivirali

La chemioprofilassi con antivirali può essere presa in considerazione in situazioni specifiche, come durante focolai epidemici in comunità chiuse (ad esempio, case di riposo) o per le persone ad alto rischio che non sono vaccinate. Gli antivirali possono diminuire il rischio di infezione, ma non possono sostituire la vaccinazione.

Diagnosi precoce e trattamento tempestivo

Riconoscere l’influenza in modo tempestivo, grazie a test di laboratorio, permette di iniziare subito il trattamento antivirale. Questo può davvero fare la differenza, riducendo la gravità dei sintomi e il rischio di complicazioni. È fondamentale saper distinguere l’influenza da altre infezioni respiratorie, per evitare di ricorrere inutilmente agli antibiotici.

Vaccinazione annuale nei gruppi a rischio

La vaccinazione annuale è un elemento chiave nella prevenzione dell’influenza, soprattutto per le persone a rischio di complicazioni. I medici dovrebbero incoraggiare attivamente i loro pazienti a vaccinarsi, fornendo informazioni chiare e dettagliate sui benefici e sui potenziali rischi.

Influenza stagionale: l’epidemiologia

L’epidemiologia dell’influenza stagionale è un campo di studio complesso e in continua evoluzione, che richiede un monitoraggio costante e un aggiornamento continuo delle conoscenze. Ecco alcuni punti chiave da considerare:

  • Variazione Antigenica. In sostanza è la sfida del vaccino annuale che punta a debellarla.
  • Deriva Antigenica. Si riferisce a piccole mutazioni genetiche che si accumulano nel genoma dei virus influenzali nel tempo. Queste mutazioni cambiano gli antigeni di superficie del virus (emoagglutinina e neuraminidasi). Ciò li rende meno riconoscibili dal sistema immunitario, che è stato attivato da infezioni o vaccinazioni precedenti.
  • Shift Antigenico. Questo è un riassortimento genetico più significativo, che avviene quando due virus influenzali di specie diverse (come quelli aviari e umani) infettano la stessa cellula. Questo evento può dar vita a un nuovo ceppo virale con antigeni di superficie completamente diversi, contro i quali la popolazione ha poca o nessuna immunità.

Tali processi evolutivi rendono necessario aggiornare annualmente la composizione dei vaccini influenzali, basandosi sulle previsioni dei ceppi virali che circoleranno nella stagione successiva.

La patogenesi

La patogenesi dell’influenza stagionale è un processo complesso che coinvolge l’interazione tra il virus influenzale e il sistema immunitario dell’ospite. Ha due importanti meccanismi chiave: l’infezione e il danno alle vie respiratorie e la risposta immunitaria.

  • Infezione e Danno alle Vie Respiratorie. I virus influenzali si attaccano alle cellule epiteliali delle vie respiratorie grazie a due proteine di superficie, l’emoagglutinina (HA) e la neuraminidasi (NA), dando inizio all’infezione. Quando il virus si replica all’interno di queste cellule, provoca necrosi cellulare, compromettendo l’integrità dell’epitelio respiratorio. Questo danno porta a un’infiammazione locale, che è una risposta diretta sia al danno cellulare che alla reazione immunitaria dell’ospite, e contribuisce a sintomi respiratori come tosse e mal di gola.
  • Risposta immunitaria. La risposta immunitaria dell’ospite, cioè la persona che è colpita, è fondamentale per combattere il virus. Ma questa può anche avere effetti negativi sulla malattia stessa. La produzione di citochine pro-infiammatorie, come il TNF-α e l’interleuchina-6, è ciò che causa sintomi sistemici come febbre, dolori muscolari e mal di testa. In alcune situazioni, una risposta immunitaria eccessiva o mal regolata può portare a danni ai tessuti e a complicazioni gravi.

La diagnosi clinica dell’influenza stagionale

La diagnosi clinica dell’influenza si basa sull’osservazione di sintomi caratteristici, come febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, tosse e mal di gola, soprattutto durante i periodi di epidemia influenzale. È fondamentale saper distinguere l’influenza da altre infezioni respiratorie che presentano sintomi simili, come il comune raffreddore o altre infezioni virali.

Diagnosi di Laboratorio

La conferma di laboratorio dell’infezione influenzale può avvenire attraverso vari test che sono effettuati nei laboratori del gruppo Nefrocenter:

Test di rilevazione antigenica rapida. Questi test offrono risultati veloci, ma la loro sensibilità può variare.

RT-PCR (reazione a catena della polimerasi con trascrizione inversa). Questo test è molto sensibile e specifico, ed è considerato il gold standard per la diagnosi di influenza.

Coltura virale. Sebbene sia un metodo più lento, la coltura virale può rivelarsi utile per la tipizzazione e la caratterizzazione dei ceppi virali. I campioni per i test di laboratorio vengono solitamente raccolti tramite tampone nasofaringeo.

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