La pasta fa bene. Lo affermano i nutrizionisti e il suo valore è riconosciuto in tutto il mondo. Per questo il 25 ottobre, si celebra ogni anno il World Pasta Day. La prima volta, la giornata fu celebrata a Napoli nel 1998, una capitale simbolica di questo cibo amato in tutto il mondo.
La pasta fa bene, ecco tutti i benefici
La pasta è un alimento amato in tutto il mondo, spesso travolto da falsi miti che creano dubbi sui suoi benefici. Ecco perché la pasta è un alimento nutriente e alcuni dei miti comuni dovrebbero essere sfatati. Il problema non è la pasta stessa, ma il modo in cui viene consumata. Le porzioni eccessive possono contribuire al guadagno di peso. Tuttavia, servire le giuste quantità è la chiave per un consumo sano.
- Fornisce energia sostenibile. La pasta è una fonte di carboidrati complessi. Fornisce energia costante e duratura al corpo. I carboidrati, quindi, non dovrebbero essere evitati, ma piuttosto selezionati con attenzione per mantenere una dieta equilibrata.
- Contiene fibre Benefiche. Se prendiamo ad esempio la pasta integrale, è ricca di fibre che favoriscono la digestione, aiutano a controllare il peso e contribuiscono alla salute del cuore. E’ assolutamente falso, quindi, affermare che è povera di nutrienti.
- Veicolo per alimenti nutrienti. E’ spesso servita con salse a base di pomodoro, verdure, legumi e proteine magre. Queste aggiunte rendono i piatti ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti. Più essere arricchita con tutto ciò che si vuole, perché non modifica il sapore degli alimenti, semmai lo esalta.
- Adatta a moltissime diete. Può essere integrata in vari regimi alimentari, come la dieta mediterranea, vegana e vegetariana.
- Non causa automaticamente aumento di peso. Il mito che mangiarla comporti automaticamente un aumento di peso è infondato. La quantità di calorie totali e l’equilibrio energetico influiscono sul peso corporeo, non bisogna evitare di mangiarla. Per tale motivi i nutrizionisti dicono che la pasta fa bene.
Gli altri effetti benefici
La pasta fa bene perché è un alleato perfetto per chi cerca resistenza e vitalità. Contiene fibre salutari che favoriscono la digestione e contribuiscono a una sana regolazione del peso. Tra l’altro, le fibre sono anche legate a una migliore salute del cuore. Ha vitamine e minerali perché è un veicolo perfetto per integrarle. Inoltre, dà una soddisfazione duratura perché sazia e riduce la sensazione di fame tra i pasti, aiutando a controllare l’apporto calorico. E infine, come non sottolineare che ha una versatilità culinaria che consente di gestire infinite combinazioni di ricette a seconda dei gusti e della dieta.
Chi dovrebbe evitare il consumo
E’ inevitabile che la pasta fa bene, ma nonostante sia un alimento amato e nutriente, ci sono alcune condizioni della nostra salute o stato fisico nelle quali è opportuno evitarne il consumo. Si tratta di casi in cui è presente un’intolleranza al glutine, come chi è affetto da celiachia o sensibilità alla sostanza. Anche le persone con glicemia alta dovrebbero consumare pasta con moderazione e preferire varianti integrali a quelle raffinate, poiché hanno un minor impatto sulla glicemia. Altri consigli sulla salute è possibile trovarli nell’area news del gruppo Nefrocenter e del Rome American Hospital.
L’affascinante storia della pasta
La storia della pasta è affascinante e affonda le radici in culture antiche. Infatti, la pasta ha una lunga storia che risale a diverse civiltà antiche. I primi riferimenti a qualcosa simile a questo alimento si trovano nella Cina di circa 4.000 anni fa. La pasta si diffuse nel Medio Oriente, dove divenne un alimento ampiamente consumato, specialmente in Persia (l’attuale Iran) e raggiunse l’Europa, in particolare l’Italia, durante il periodo delle invasioni barbariche. Infatti, i Longobardi, popolazione germanica, furono tra i primi a consumare pasta in Italia. L’Italia è generalmente considerata la patria della pasta. Ogni regione ha sviluppato le proprie specialità e tra le più famose vi sono spaghetti, tagliatelle, lasagne, ravioli e tortellini. Durante il Rinascimento, l’Italia contribuì a diffonderla in Europa.