La salute del fegato: i sintomi, le patologie e gli esami

la salute del fegato
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La salute del fegato è fondamentale per il proprio benessere. Su di essa incide lo stile di vita. Il fegato è una ghiandola formata da quattro lobi e collegata all’apparato digerente. E’ situato nell’addome, nella parte in alto a destra. Si trova vicino a colon traverso e stomaco e al di sotto del diaframma.

La salute del fegato, come controllarla

Per avere un quadro clinico completo della salute del fegato è importante sottoporsi a controlli periodici. Consistono in esami ematici, ecografia dell’addome e Fibroscan. Il gruppo Nefrocenter ha strutture e macchinari di ultima generazione per poter effettuare una diagnosi completa sullo stato di salute del fegato. E’ possibile sottoporsi a un esame che calcoli con esattezza la percentuale di fegato grasso attraverso una strumentazione specifica. L’epatologo che analizzerà i risultati avrà così un quadro completo della salute del fegato intervenendo in caso di necessità dopo che il paziente avrà individuato i sintomi.

I sintomi quando il fegato non funziona al meglio

Quando il fegato non funziona al meglio ci ritroviamo in uno stato di insufficienza epatica. Nella sua fase acuta i sintomi possono essere di svariata natura:

  • confusione
  • difficoltà di concentrazione
  • disorientamento
  • dolore sul lato destro dell’addome
  • ingiallimento della pelle
  • ingiallimento della sclera (il bianco) degli occhi
  • malessere generale
  • nausea
  • sonnolenza
  • vomito

I sintomi possono anche essere associati tra loro. E’ importante ricorrere al consiglio del medico che indicherà degli esami e un consulto con un epatologo.

Il fegato ingrossato

Quando si ha un fegato ingrossato si parla di epatomegalia. Vuol dire che la ghiandola è superiore alle normali dimensioni previste. Può essere dovuto anche a motivi di natura non patologica, quindi non solo in presenza di malattie. Le cause dell’epatomegalia, infatti, sono da ricercare negli stili di vita, in particolar modo nell’alimentazione. Il medico potrebbe anche sospettare un fegato ingrossato durante delle manovre palpatorie. Qualora dovesse riscontrare una sospetta epatomegalia chiederebbe ecografia ed esami del sangue per averne la conferma e scoprire le cause. L’epatomegalia non si manifesta con particolari sintomi, ma quando il volume del fegato cresce in breve tempo potrebbe sorgere un dolore al lato destro dell’addome, nella parte alta.

Il dolore da palpazione con il fegato ingrossato

Quando il medico effettua la manovra per scoprire se si trova di fronte a un paziente con il fegato ingrossato, potrebbe accentuarsi il dolore. Quello che rappresenta solitamente un fastidio al lato destro dell’addome, che tante volte non dipende dal fegato, durante e subito dopo la palpazione medica si trasforma in dolore. In alcuni casi non è da escludere che al termine della palpazione compaia anche l’ittero, ovvero la colorazione giallognola della pelle e del bianco degli occhi. La steatosi epatica, invece, ha una manifestazione asintomatica e riguarda l’accumulo di grassi al fegato che in genere è causato da un’errata alimentazione o dall’abuso di alcolici e superalcolici.

Il fegato infiammato

Il fegato può essere anche infiammato oltre che ingrossato. I sintomi del fegato infiammato sono:

  • dolore nella parte superiore destra dell’addome
  • dolori muscolari
  • ingiallimento del bianco degli occhi
  • ingiallimento della pelle
  • ittero
  • mialgia
  • nausea
  • perdita di appetito
  • Nei casi più gravi potrebbero comparire anche:
  • debolezza
  • febbre
  • feci chiare
  • gonfiori accentuati
  • difficoltà digestive
  • perdita di peso in maniera rapida
  • urine scure

La salute del fegato, tutte le regole

Per aiutare il fegato esistono delle regole essenziali. Innanzitutto, è importante bere dai 2 ai 3 litri di acqua al giorno. L’acqua aiuta i reni ad espellere le scorie che il fegato produce. C’è chi usa un metodo naturale che consiste nell’assunzione di un bicchiere di acqua calda con mezzo limone spremuto. E’ importante per regolare il livello del Ph e prevenire l’acidosi, favorendo la produzione di bile. Non avere una vita non sedentaria svolgendo attività fisica associata a una dieta ipocalorica produce benefici scontati. Anche mantenere un peso corporeo ideale ed eliminare fumo e alcolici aiuta il fegato a stare in salute. 

Gli alimenti consigliati per la salute del fegato

Diversi alimenti sono consigliati per la salute del fegato e hanno funzioni tutte importanti tra loro.

  • acerola (effetto antiossidante)
  • anguria (ricchi di glutatione)
  • arance (effetto antiossidante)
  • asparagi (ricchi di glutatione)
  • avocado (ricchi di glutatione)
  • broccoli (ricchi di glutatione)
  • mirtilli (effetto antiossidante)
  • carciofo (funzione depurativa e favorisce funzione epatica)
  • cardo mariano (funzione depurativa e favorisce funzione epatica)
  • curcuma (favorisce funzione epatica ed effetto antiossidante)
  • fragole(effetto antiossidante)
  • genziana (favorisce funzione epatica)
  • lamponi (effetto antiossidante)
  • mele (effetto antiossidante)
  • melone (effetto antiossidante)
  • menta piperita (favorisce funzione epatica)
  • merluzzo (ricchi di glutatione)
  • mirtilli (effetto antiossidante)
  • more (effetto antiossidante)
  • ortica (funzione depurativa e drenante)
  • papaia (ricchi di glutatione)
  • pere (effetto antiossidante)
  • pompelmo rosa (effetto antiossidante)
  • prugne (effetto antiossidante)
  • salmone (ricchi di glutatione)
  • sardine (ricchi di glutatione)
  • sgombro (ricchi di glutatione)
  • tarassaco (effetto drenante)
  • tè verde (effetto drenante ed effetto antiossidante)
  • tonno (ricchi di glutatione)

Esistono poi delle false indicazioni che si trovano in rete circa i benefici che può apportare il caffè al fegato. Se assunto in maniera moderata aiuta la funzionalità del fegato e ha effetti protettivi.

Gli alimenti contro la salute del fegato

Se esistono alimenti che fanno bene al fegato, altri possono essere deleteri. Tra i cibi pericolosi per il fegato ci sono le patatine fritte e tutti quei cibi pieni di olio per la loro cottura e salati. Anche i dolci andrebbero limitati, così come lo zucchero (per chi prende molti caffè ad esempio) e le caramelle perché il fegato metabolizza faticosamente gli zuccheri semplici. Anche il riso bianco è uno degli alimenti che il fegato non ama. 

Le malattie del fegato

Le malattie del fegato possono essere di diversa natura. La forma migliore di prevenzione è mantenere uno stile di vita sano. In alcuni casi, queste malattie sono asintomatiche e possono avere anche una grave evoluzione, fino al tumore della ghiandola.

Steatosi epatica non alcolica

E’ il cosiddetto fegato grasso. E’ la malattia più diffusa causata dall’accumulo di lipidi all’interno delle cellule del fegato, ovvero gli epatociti. Il diabete, l’obesità e in generale l’alimentazione scorretta favoriscono la steatosi epatica non alcolica. La malattia non dà sintomi, ma la sua evoluzione nei casi più gravi può portare alla steatoepatite che può degenerare in cirrosi ed epatocarcinoma.

Emocromatosi

Tra le malattie del fegato troviamo anche l’emocromatosi. Si tratta dell’accumulo di ferro nel nostro corpo che genera danni in particolar modo su fegato e cuore. Può essere ereditaria e sfociare in cirrosi. E’ opportuno controllare i livelli di sideremia, transferrina e ferritina con esami ematochimici che possono essere effettuati nei Nefrocenter Lab.

Morbo di Wilson

Alla base della comparsa del morbo di Wilson c’è la mutazione genetica del cromosoma 13. E’ un piccolo pezzo di DNA che ha il compito di produrre la ceruloplasmina. Si tratta di una sostanza che trasporta il rame e che è fondamentale nell’escrezione di questo minerale. Può comportare sintomi anche gravi dopo un periodo silente. Infatti, i pazienti che ne sono affetti manifestano disturbi del movimento, depressione, perdita del controllo delle emozioni, allucinazioni e delirio. Per i pazienti affetti dal morbo di Wilson è assolutamente vietato mangiare fegato di bovino, ostriche, frutta secca, legumi e funghi, perché hanno alto contenuto di rame.

Epatite A

L’epatite A è di natura virale e può manifestarsi dopo il contatto con un virus che può traversi nell’acqua o nei cibi contaminati. Il periodo di incubazione è di un mese. Il virus si trasmette attraverso la bocca o con un contatto diretto con i positivi. In due mesi l’Epatite A è destinata a scomparire, ma nei soggetti anziani serve particolare attenzione. Possono manifestarsi ittero, affaticamento, nausea, vomito e perdita dell’appetito.

Epatite B

L’epatite B è causata dal virus HBV. Può diventare cronica, sviluppando prima la cirrosi e poi l’epatocarcinoma. L’infezione avviene attraverso il sangue, il liquido seminale o il fluido vaginale. Inoltre, può essere contratta anche attraverso tatuaggi, pedicure e piercing effettuati con strumenti infetti. Stessa cosa vale per le pratiche sanitarie effettuate con strumentazione non sterilizzata. I sintomi dell’Epatite B sono simili ad altre forme di epatiti e compaiono dopo 90 giorni dal contagio. Vengono utilizzati farmaci antivirali per tenere sotto controllo lo sviluppo della malattia, ma nei casi più gravi bisogna ricorrere al trapianto di fegato.

Epatite C

L’epatite C è la più grave delle forme virali che colpiscono il fegato. Denominata HCV, il contagio avviene attraverso il sangue. La maggior parte delle persone colpite sono asintomatiche e ciò comporta che ci si accorge della patologia solo quando è in atto un processo di cirrosi. I pazienti affetti da epatite C devono essere costantemente monitorati e sottoposti a trattamento antivirale per evitare di progredire verso una grave insufficienza epatica. 

Epatite E

E’ l’epatite che colpisce solitamente i viaggiatori. Soprattutto coloro che viaggiano in Paesi come Cina, India, Bangladesh, Pakistan, Perù, Messico e Africa centrale e settentrionale. Il virus HEV può avere forme fulminanti con un alto tasso di mortalità. L’incubazione va dalle 2 settimane ai 2 mesi e colpisce i giovani adulti. E’ un virus che non cronicizza, ma non esiste un vaccino e l’unica prevenzione possibile è l’igiene.

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