L’influenza stagionale 2024: i sintomi e come curarla

L’influenza stagionale 2024 sta colpendo tantissimi italiani e sta raggiungendo uno dei suoi picchi a dicembre. E’ una malattia respiratoria acuta causata da virus influenzali. Questi virus subiscono continue mutazioni, dando origine a nuovi ceppi che possono eludere l’immunità preesistente nella popolazione. Per questo motivo, c’è una importante sorveglianza epidemiologica. Serve alla caratterizzazione dei ceppi virali circolanti, che sono cruciali per la preparazione di vaccini efficaci e per la gestione della salute pubblica.

Influenza stagionale: il ceppo virale

Non è possibile specificare con certezza assoluta il ceppo virale predominante per l’intera stagione influenzale 2024. Le informazioni sui ceppi circolanti vengono aggiornate costantemente dagli organismi di sorveglianza sanitaria come l’OMS e l’ECDC. Generalmente, però, i virus influenzali si dividono in quattro tipi: A, B, C e D. I virus di tipo A e B sono responsabili delle epidemie stagionali umane. I virus di tipo A sono ulteriormente suddivisi in sottotipi in base a due proteine di superficie: emoagglutinina (H) e la neuraminidasi (N). Le informazioni disponibili a fine 2024 indicano una circolazione di virus influenzali di tipo A (H3N2 e H1N1) e di tipo B. 

Sintomatologia

L’influenza si manifesta tipicamente con l’insorgenza improvvisa di:

  • Febbre alta (superiore a 38°C): Spesso accompagnata da brividi.
  • Tosse secca o produttiva: Persistente e talvolta intensa.
  • Mal di gola: Sensazione di bruciore o dolore alla deglutizione.
  • Mialgia e artralgia (dolori muscolari e articolari): Diffusi e intensi.
  • Cefalea (mal di testa): Frontale o generalizzato.
  • Astenia (debolezza e affaticamento): Marcata sensazione di spossatezza.
  • Rinorrea (naso che cola) e congestione nasale: Talvolta presenti.

Nei bambini, possono manifestarsi anche sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea.

Diagnosi Differenziale

È importante distinguere l’influenza da altre infezioni respiratorie, come il raffreddore comune o le infezioni da SARS-CoV-2 (COVID-19). La rapidità di insorgenza dei sintomi, la febbre alta e la mialgia intensa sono più caratteristici dell’influenza. Test diagnostici rapidi possono confermare la diagnosi. I test possono essere effettuati anche nei laboratori di analisi del gruppo Nefrocenter che garantiscono l’accuratezza dei risultati.

Trattamento

Il trattamento dell’influenza è principalmente sintomatico e mira ad alleviare i sintomi:

  • Riposo: È fondamentale per favorire il recupero.
  • Idratazione: Bere abbondanti liquidi per prevenire la disidratazione.
  • Farmaci antipiretici e analgesici: Come il paracetamolo o l’ibuprofene, per ridurre la febbre e il dolore.
  • Decongestionanti nasali: Per alleviare la congestione nasale.
  • Farmaci antivirali (in casi specifici): Gli inibitori della neuraminidasi (come l’oseltamivir e lo zanamivir) possono ridurre la durata e la gravità dell’infezione, ma sono generalmente riservati a pazienti ad alto rischio di complicanze.

Complicanze

Le complicanze dell’influenza possono essere gravi, soprattutto in soggetti fragili come anziani, bambini piccoli, persone con patologie croniche o immunocompromesse. Infatti, possono emergere tali complicanze:

  • Polmonite batterica: Infezione batterica secondaria che colpisce i polmoni.
  • Bronchite: Infiammazione dei bronchi.
  • Sinusite e otite media: Infiammazioni dei seni paranasali e dell’orecchio medio.
  • Esacerbazione di patologie croniche preesistenti: Come malattie cardiovascolari, respiratorie o metaboliche.
  • Encefalite: Rara ma grave infiammazione del cervello.

Il meccanismo d’azione e l’efficacia del vaccino contro l’influenza stagionale

La vaccinazione antinfluenzale è il mezzo più efficace per prevenire l’influenza e le sue complicanze. I vaccini antinfluenzali contengono ceppi virali inattivati o frammenti di virus che stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. Questi anticorpi proteggono l’organismo dall’infezione in caso di esposizione al virus influenzale. L’efficacia del vaccino varia a seconda della corrispondenza tra i ceppi virali contenuti nel vaccino e quelli circolanti, nonché delle caratteristiche del sistema immunitario del soggetto vaccinato. Tuttavia, la vaccinazione riduce significativamente il rischio di contrarre l’influenza, di sviluppare complicanze gravi e di essere ospedalizzati.

Una malattia già descritta da Ippocrate

Le descrizioni di malattie con sintomi simili all’influenza risalgono a tempi antichi. Ippocrate, nel V secolo a.C., descrisse epidemie con sintomi respiratori acuti. Nel corso della storia, numerose pandemie influenzali hanno avuto un impatto devastante sulla popolazione mondiale, come la pandemia di “influenza spagnola” del 1918-1920.

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