Estate, giornate all’aperto, al mare e in compagnia, ma con un rischio: le punture d’insetto che possono rovinare i bei momenti e in alcuni casi la vacanza. L’aspetto più pericoloso delle punture d’insetto sono le reazioni allergiche che queste possono scatenare oppure le infezioni. Queste ultime si generano in base al grattamento della zona o l’inoculazione di batteri o virus trasmessi dall’insetto attraverso la puntura, quindi è consigliato non cedere alla tentazione di forte prurito che si avverte.
Ci si rivolge al dermatologo anche per comprendere quale tipo di animale, in base al prurito, ha punto il paziente. Per questo, è possibile prenotare presso il centro Io Salute di Castellammare di Stabia del gruppo Nefrocenter una visita dermatologica di controllo.
Infatti, non sempre chi si rivolge al medico dopo una puntura di insetto sa affermare con precisione quale sia l’animale che lo ha colpito. In questo caso il tipo di prurito è molto indicativo per lo specialista, così come lo è l’arrossamento.
Il dermatologo, in questo caso, può anche decidere di approfondire chiedendo ulteriori esami. Può infatti sottoporre il paziente a delle analisi per scoprire il tipo di infezione, oppure effettuare delle prove allergologiche per far sì che in futuro una problematica simile possa essere affrontata adeguatamente.
Le punture di zanzare sono le più fastidiose e possono provocare reazioni allergiche o infezioni. Nei casi peggiori, però, si sta diffondendo in Italia il virus West Nile. E’ trasmesso, oltre che dalle zanzare, dagli uccelli selvatici e prende il nome della zona dell’Uganda da dove si è diffuso.
Provoca febbre e si trasmette attraverso la puntura di insetti e non nel contatto tra persone infette. la pericolosità del West Nile è tale anche perché i sintomi hanno un’incubazione che va dai 2 ai 14 giorni e può infettare anche altri mammiferi, come gli animali domestici.
L’80% delle persone è asintomatica. Il 20%, secondo una statistica dell’Istituto Superiore di Sanità, mostra febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e reazioni cutanee.
Nei bambini può manifestarsi con arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. I sintomi più gravi riguardano 1 su 150 soggetti infetti: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In un caso su 1.000 può arrivare anche un’encefalite letale. La diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuati su siero.